L’AcroYoga nasce dal felice incontro tra lo Yoga, il Thai Massage e l’Acrobatica. Queste tre discipline combinate tra loro danno vita ad una pratica che rende possibile praticare lo Yoga e il Thai Massage sospesi, sostenuti da un compagno.
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Lo yoga ha influenzato per secoli molte delle discipline e terapie oggi conosciute. Il padre dello yoga moderno, Tirumalai Krishnamacharya, è stato il pioniere di questa arte.
Fotografie risalenti al 1938 ritraggono bambini mentre praticano posture in volo, simili alle posture dell’Acroyoga moderno.
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L’apprezzamento e l’integrazione della
ginnastica, portata in India dai
Britannici, ha stimolato la fusione tra
acrobazie e yoga e ha piantato quei
semi che oggi continuano a dare i
loro frutti.
Nel 1985 un acrobata di nome
Benjamin Marantz sviluppò una forma
di volo terapeutico chiamato “acrosage”.
Kent Nateshvar Scott, un altro acrobata
sviluppò il “contact yoga”, una pratica
con il volo terapeutico e il thai massage.
Kevin e Erin, studenti di Ken Nateshavar
iniziarono a mischiare lo yoga con le arti
del circo.
Eugene Poku e Jessie Goldenberg svilupparono l’Acroyoga Montereal nel 2000, con un approccio creativo- espressivo.
Da Jason e Jenny nasce
invece un approccio più
strutturato tra yoga,
acrobatica e thai massage,
oggi il più diffuso.
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L’Acroyoga sta continuando a svilupparsi attraverso scuole e persone con
competenze differenti in ogni parte del mondo.
Ne risulta che ogni persona o gruppo di persone integra principi di
discipline differenti dando vita ad un suo particolare stile AcroYogaDance, AcroContact, AcroVinYasa...
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In Italia l'AcroYoga è approdato con Jacopo Ceccarelli, oggi conosciuto come "acroyoga anukalana inspired".
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Cos’è Acroyoga oggi
L’Acroyoga oggi è comunemente conosciuto come una pratica che unisce lo yoga con elementi di acrobatica e thai massage.
Sulla base di questi tre elementi l’Acroyoga:
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Stimola una trasformazione personale
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Stimola il potenziale collettivo per supportarsi reciprocamente
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Invita ad un esperienza piena dell’essere attraverso l’opportunità di: dare e ricevere, supportare ed essere supportati, sperimentare la forza e la sensibilità.
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Ha un approccio sistemico alla salute e alla guarigione psicofisica
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E’una pratica divertente
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Unisce le persone di ogni ceto, origine, cultura attraverso il gioco e il contatto.
L’Acroyoga è definito come una pratica che sviluppa la comunità, le relazione e la collaborazione. In questa visione non ci sono fondatori. Molte delle tradizioni spirituali sono state tramandate oralmente. Questa tradizione è arrivata a noi attraverso il contatto e l’esperienza condivisa. Preso atto di questo, l’Acroyoga è il risultato di una crescita collettiva e di saggezza psicofisica di più persone. Più si gioca e ci si relazione con l’altro tanto più sarà possibile una crescita consapevole e collettiva. In ogni parco, in ogni città, in ogni parte del mondo l’Acroyoga è espressione di gioco e connessione umana. E’ una pratica indicata sia ai bambini che agli adulti.
“E’ nel giocare e soltanto mentre gioca che l’individuo, bambino o adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell’intera personalità, ed è solo nell’essere creativo che l’individuo scopre il sé. [...] Sulla base del gioco viene costruita l’intera esistenza dell’uomo come esperienza”. Il gioco può considerarsi un bisogno fondamentale dell’infanzia, un’esigenza che se adeguatamente soddisfatta riveste una funzione strutturante l’intera personalità.
Nel gioco il bambino sviluppa le proprie potenzialità intellettive, affettive e relazionali. Winnicott (1971)
Come praticare Acroyoga
Il corpo
Da sempre l’uomo ha avvertito l’esigenza di esprimersi attraverso il corpo. In una società che ci bombarda di informazioni, parole e immagini sempre più complesse c’è la necessità di tornare a quel corpo spontaneo e semplice delle origini. Per questo si dà valore al percorso che porta il bambino-ragazzo/giocatore da soggetto individuale a essere una parte attiva di un gruppo. La mia idea di corpo è quella di un mezzo libero di esprimere ed esprimersi senza vincoli, costrizioni e pregiudizi. E’ un corpo capace di parlare a sé stesso e agli altri in grado di utilizzare le proprie potenzialità per trarne punti di forza. Un corpo vivo, attento, sensibile e ricettivo alla ricerca di una propria comunicazione. Il movimento come linguaggio attraverso il quale l'uomo esprime il suo mondo interiore ed entra in rapporto con gli altri.
Regole d’oro
Il corpo non mente. Quando impariamo ad ascoltare consapevolmente i segnali del nostro corpo facciamo una scelta che supporta il nostro benessere e la nostra felicità. Se un allievo è insicuro di una postura o una pratica, può ricordarsi una semplice regola. Ti senti bene nel tuo corpo? Sei comodo in questa posizione? Cosa posso fare per cambiare e sentirmi meglio?
Un'altra regola alla base di questa è pratica è la SICUREZZA.
L’acroyoga si pratica in tre:
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Una base: colui che sostiene il flyer
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Un flayer: colui che vola ed è sostenuto dalla base
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Uno spotter: colui che supporta la sicurezza del flyer e della base.
Ci si alterna nei ruoli in base al peso, l’altezza, criteri stabiliti e ogni ruolo ha un vissuto diverso ma ugualmente indispensabile per poter capire l’altro. L’importanza dello spotter ha un ruolo determinante nella crescita della coppia che sta lavorando. Man mano che si avanza nella pratica si acquisisce quella sicurezza che permette poi di lavorare in due senza più l’aiuto dello spotter.
Il nucleo di questa pratica è lo Yoga, come arte dell’ascolto e consapevolezza che permette la connessione con se stessi e l’altro.
L’acrobatica moderna ha definito tecniche e regole su allineamenti, equilibri, forza ed elasticità del corpo. E’ necessario quindi preparare il corpo per l’attività fisica.
Il metodo di apprendimento dello yoga e dell’acrobatica sono diversi. Mentre l’acrobatica lavora su un principio biomeccanico legato al movimento, alla forza e velocità con una allenamento comunemente conosciuto “ad alto impatto”, lo yoga ha un approccio completamente diverso, graduale e lento centrato sull’ascolto del proprio corpo e su principi che alla base regolano l’energia del corpo, intesa come energia vitale.
Ogni posizione richiede tempo e pratica costante.
Ciò che si vive è il processo di apprendimento. Non c’è una competizione nell’esecuzione ma una piena consapevolezza del propri limiti e l’accettazione di poterli superare con i propri tempi.
L’arte antica del massaggio thai diventa un modo per prendersi cura dell’altro e interiorizzare la pratica. Attraverso il respiro e il contatto, con specifiche tecniche si impara a rilassare il corpo, decontrarre muscoli e liberare l’energia accumulata in eccesso.
L’arte della comunicazione
Parole, espressioni facciali, contatto, respiro e pensieri sono tutti modi per comunicare. Una comunicazione sincera è alla base di una connessione profonda. Si utilizzano tecniche di comunicazione verbale, non verbale e tecniche di contatto.
Cosa integrare? E perche?
Nell’ottica di una pratica in continua evoluzione integrare i principi della Comunicazione Non Violenta è stato molto utile. Dal suo fondatore Marshall B. Rosenberg, l’utilizzo di un linguaggio giraffa, un linguaggio non violento che si distingue dal linguaggio sciacallo, cioè violento. L’introduzione di un personaggio che prende forma come un piccolo pupazzo giraffa, diventa un simbolo per prendere tempo, condividere uno spazio di ascolto reciproco, attento, autentico, consapevole e di libero confronto. Uno strumento per sviluppare una comunicazione empatica.
Coltiviamo l’empatia quando impariamo ad ascoltare i nostri bisogni e valori. Si impara a osservare senza giudicare, si stimola a riconoscere i propri bisogni e quelli altrui e formulare richieste chiare per una pratica sana e rispettosa dell’altro.
Il percorso vuole utilizzare anche il teatro come strumento sociale in grado di generare aggregazione all’interno del gruppo e relazione tra persone e spazio. Il corso mette in primo piano il gruppo e la cooperazione tra i partecipanti per sviluppare la creatività di ogni partecipante.
Far conoscere i concetti fondamentali attorno ai quali si sviluppa la conoscenza-coscienza del movimento o staticità attraverso il peso, l’allineamento, energia, respiro e dinamismo inteso come costante relazione fra tensione e distensione.
Uso del suolo e dello spazio per indagare equilibri e disequilibri, cadute e sospensioni. Prendere consapevolezza del proprio corpo come strumento per comunicare e conoscere meglio sé stessi. Studio del gesto e del respiro come espressione di uno stato interiore.